N° 1/2024
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Crisi clima, UNICEF su conclusioni COP28

Dichiarazione della Vicedirettrice generale dell'UNICEF Kitty van der Heijden

14 dicembre 2023 - "I negoziati sul clima della COP28 hanno prodotto positivi passi avanti sia sull'urgente necessità di affrontare le cause alla radice del cambiamento climatico – i combustibili fossili – sia su alcuni barlumi di speranza per la realizzazione di una giustizia climatica per i bambini. Ora, per avere qualche speranza di trasformare queste parole in azioni, dobbiamo assistere a un aumento trasformativo dei finanziamenti per il clima.

Per la prima volta, la COP ha prestato attenzione agli impatti unici e sproporzionati dei cambiamenti climatici sulla salute e sul benessere dei bambini, proponendo un "dialogo tra esperti" su questo tema da svolgersi durante il processo ufficiale della COP il prossimo anno. Questo apre la strada a un cambiamento per i bambini che subiscono il peso del caos climatico, e l'UNICEF è pronto a sostenerlo.

Nel frattempo, l'obiettivo globale sull'adattamento (GGA), che mira ad aiutare i Paesi a costruire difese per resistere ai rischi climatici, è stato rafforzato per i bambini. Accettando nuovi obiettivi tematici su acqua, salute e nutrizione, e facendo riferimento alla protezione sociale e all'istruzione, la COP ha inviato un forte segnale ai Ministeri competenti affinché costruiscano la resilienza climatica dei servizi di cui i bambini hanno bisogno, come le scuole, la salute, l'acqua e i servizi igienici. Ora, i finanziamenti internazionali per l'adattamento devono essere incrementati per rendere tutto ciò una realtà.

E dove l'adattamento al clima manca o è fallito, i bambini ci rimettono enormemente. La perdita di vite e di mezzi di sostentamento causata dal caos climatico non gestito nel presente – causato principalmente dalle emissioni storiche – è una grave ingiustizia intergenerazionale a carico dei bambini. La decisione della COP28 di rendere operativo e capitalizzare il Fondo per le Perdite e i Danni è stato un passo importante per affrontare questo problema. Se ben attuato, dovrebbe comportare che i bambini che sopravvivono ai disastri climatici potranno almeno contare sulla ricostruzione delle loro scuole, sul ripristino dei servizi sanitari per i bambini e sulla messa in sicurezza dei luoghi in cui vivono e giocano.

Si tratta di nuovi impegni graditi e necessari, raggiunti in gran parte grazie all'incredibile impegno dei giovani attivisti di tutto il mondo, supportati dall'UNICEF.

Attraverso il GGA e il Fondo per le Perdite e i Danni, i leader mondiali stanno iniziando a trattare i sintomi dannosi dell'allarmante aumento della temperatura. Tuttavia, finché non vedremo un'azione tempestiva per mantenere l'aumento della temperatura entro il limite di 1,5 gradi, non cureranno le cause alla radice".

Il documento Global Stocktake (GST) ha aperto una nuova strada riconoscendo che limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi richiede una drastica riduzione delle emissioni globali di gas serra e una transizione dai combustibili fossili. Ora abbiamo urgentemente bisogno di tempistiche chiare per raggiungere questo obiettivo, coerentemente con il raggiungimento dell'azzeramento globale e con una transizione rapida, equa e attenta ai bambini.

Un altro futuro è ancora possibile. Una transizione rapida, equa e sensibile alle esigenze dei bambini offre loro la possibilità di sviluppare nuove competenze, nuovi posti di lavoro e costruire un mondo pulito, sicuro e prospero. 

I bambini non vogliono e non possono aspettare che siano gli adulti ad agire, saranno loro a guidare il cambiamento e spetta agli adulti aiutarli a dotarsi delle competenze, delle risorse e delle opportunità necessarie per farlo.

Quest'anno siamo stati lieti di organizzare la prima giornata tematica per i bambini alla COP e siamo favorevoli al rafforzamento del ruolo dello Youth Climate Champion per coinvolgere direttamente i bambini nell'azione per il clima e nel processo della COP. Dare ai giovani una piattaforma per dire la loro è la cosa giusta da fare. Ma non è sufficiente. Se gli adulti si fermano a "passare il microfono", rischiano anche di "passare la mano". È ora che i leader mondiali si assumano seriamente la responsabilità non solo di ascoltare i giovani, ma anche di agire per proteggere i bambini vulnerabili che devono affrontare il caos climatico, in particolare i minori di 10 anni.

Nei prossimi due anni, i Governi dovranno preparare e presentare nuovi piani d'azione nazionali per il clima, noti come Contributi determinati a livello nazionale (NDC). Esortiamo i leader mondiali a cogliere questa opportunità e a lavorare affinché la COP30 diventi una COP per i bambini, in cui garantire il limite di 1,5 gradi di temperatura di cui la prossima generazione ha bisogno e in cui tutti i piani di mitigazione, adattamento, perdite e danni e finanziamenti per il clima abbiano al centro i bambini".

 

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