N° 1/2019
Divulg..

“Non con quei denti”

L’anatomia del cavo orale può condizionare il suono della voce?

Il frontman dei Queen Freddie Mercury (pseudonimo di Farrokh Bulsara nato a Zanzibar il 5 settembre 1946) aveva ereditato dalla madre un sorriso poco gradevole caratterizzato da un’importante arcata dentale che, durante le interviste televisive, cercava di nascondere coprendo il suo sorriso con la mano. Inoltre aveva acquisito un modo strano di coprire la sua malocclusione con il labbro superiore per evitare che si notasse durante i primi piani televisivi.

 

Già durante il primo incontro con Brian May e Roger Taylor per proporsi come solista nella loro band si sentì rispondere con ilarità “Non con quei denti”. 

 

Durante il provino musicale riuscì a stupirli per l’estensione della sua voce, secondo lui così potente grazie a quei quattro incisivi in più, convinto che l’anatomia del suo cavo orale e in particolare il suo importante disallineamento permettessero una maggiore estensione vocale.

 

La storia di questo mito della musica internazionale racconta che Freddie Mercury ottenne il ruolo di frontman della band, battezzata con un insolito nome dalle differenti interpretazioni: “Queen”.

Sicuramente l’aspetto poco gradevole di un sorriso creava un forte disagio a questa leggenda della musica internazionale che riusciva ad incantare migliaia di giovani con le sue interpretazioni uniche e memorabili.

Si racconta che Freddie avesse un’estensione vocale di quattro ottave: era dotato di una voce particolare e di una tecnica vocale che hanno reso il suo stile unico e inimitabile. 

 

Preservare la sua qualità canora per lui è stato più importante che risolvere la gradevolezza del suo aspetto. 

 

La sua storia ha emozionato anche le nuove generazioni, sebbene abituate a differenti scenari musicali, grazie al film Bohemian Rhapsody, magistralmente interpretato da Rami Malek. Grazie a questo film, Malek ha vinto il Golden Globes quale migliore attore drammatico, battendo un altro mostro sacro della musica internazionale, dato per vincente: Lady Gaga con il suo film “A star is born”.

 

L’anatomia del cavo orale  può condizionare il suono della voce? In letteratura esiste un’ampia varietà di studi clinici che hanno esaminato l’impatto del trattamento ortodontico sulla qualità della voce, ma a causa della discordanza dei risultati è difficile avere una sintesi delle diverse posizioni. 

Studi clinici recenti hanno esaminato l’influenza del trattamento di espansione rapida del mascellare (RME) sulla modulazione della voce, la quale è determinata dall’azione coordinata dei sistemi respiratori laringeo e risonatore. 

 

In uno studio condotto da Macari et al (2015), in cui è stato esaminato l’impatto della tecnica RME sulla frequenze vocali, nella fattispecie la frequenza fondamentale F0 e le frequenze F1 e F4, è stato registrato un significativo abbassamento del primo e secondo formante per la vocale a, ovvero un cambiamento nella qualità vocale1. 

Contrariamente, Yurttadur et al (2017) non hanno riscontrato nessun effetto negativo sulle frequenze vocali in seguito all’applicazione dell’espansore palatale2. 

Non possiamo sapere se Freddie Mercury avrebbe cantato meglio o peggio se si fosse sottoposto ad una terapia ortodontica. L’unica certezza è l’energia trascinante che ha esaltato un pubblico internazionale con le sue interpretazioni ricoprendo un importante spazio nella storia della musica con all’attivo 300 milioni di dischi venduti al mondo.

Altro aspetto fondamentale era la ricerca musicale che portava tutto il gruppo dei Queen a scelte inconsuete e poco in linea con modelli dell’epoca. Il suo sorriso imperfetto è ormai un’icona, tanto da spingere Rami Malek, attore interprete in Bohemian Rhapsody, a farsi realizzare in oro la protesi utilizzata sul set “per ricordare per sempre”. 

 

Nel 1985 durante il Live Aid (famoso concerto di beneficenza per aiutare le popolazioni dell’Etiopia tenutosi allo stadio di Wimbledon, alla presenza di  una folla oceanica di partecipanti) la performance musicale di 20 minuti dei Queen fu vissuta da tutti come una delle migliori esibizioni nella storia degli spattacoli musicali. 

 

Come tanti altri, anche io ho potuto apprezzare la visione dell’opera cinematografica a lui dedicata per ben due volte e sono pronta a rivederla.

 

Bibliografia:

1 Macari AT, Ziade G, Khandakji M, Tanim H, Hamdan AL. 2015;J Voice. 2016 30 (6): 760.e1-760.e6.

2 Yurttadur G, Basciftci FA, Ozturk K. The effects of rapid maxillary expansion on voice function. An International Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics. 2017;87(1):49-55.

Autore

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Gianna Maria Nardi

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